Le Voci della Notte: Infermieri tra Cura, Compiti e Dedizione
Pubblicato il 10/05/2024
12 Maggio | Giornata internazionale dell'infermiere
Chi è solito ascoltare una qualsiasi trasmissione radio in onda in diretta a tarda sera o di notte avrà sicuramente intercettato i messaggi o le chiamate di infermieri ed infermiere che, come altri operatori sanitari, fanno il turno di notte. Non sono certo i soli a occupare lavorando la parte delle ventiquattro ore in cui il resto del mondo dorme o riposa o si diverte, ma certo sono una delle categorie che, in quelle ore, si trova a stare vicino a chi non può avere il conforto e l’aiuto dei propri cari. Sono le persone che passano a controllare se i pazienti abbiano bisogno di qualcosa, che accorrono se c’è un problema, che supportano il personale medico, che spesso intervengono per prime, che raccolgono le confidenze o i pensieri di chi in ospedale, in RSA o in altra struttura si sente solo, magari spaesato, di certo non tranquillo.
Sono coloro che devono sbrigare un’infinità di compiti e attività che meno hanno a che fare con la cura in se stessa: burocrazia, scartoffie, procedure, organizzazione di turni, sostituzioni, ferie sono certo la parte meno “poetica” del lavoro, ma ne fanno parte - con semplificazioni più o meno ampie a seconda del luogo in cui ci si trova.
Oggi, 12 Maggio, celebriamo la Giornata Internazionale dell'infermiere istituita in onore di Florence Nightingale, riconosciuta come la fondatrice dell'assistenza infermieristica moderna: si racconta che, durante la guerra di Crimea, i soldati la vedessero girare giorno e notte tra i feriti, motivo per cui fu denominata la "dama della lampada". Il 2020 - prima dello scoppio della pandemia - era stato dichiarato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità l' “Anno internazionale dell'infermiere e dell'ostetrica” in occasione del bicentenario della sua nascita.
Cosa spinge uomini e donne a portare avanti quella che spesso viene considerata una missione? Cosa porta una persona a scegliere di proseguire su quella strada anche dopo anni? La risposta probabilmente la si può trovare solo negli occhi riconoscenti di pazienti, ospiti, degenti e loro familiari che in infermieri e infermiere trovano non solo un supporto morale, ma anche spiegazioni, indicazioni pratiche e aiuto nella gestione del periodo - breve o lungo che sia - che trascorrono a contatto con loro.
Non è tutto rosa e fiori, certo, e non tutti gli infermieri e le infermiere saranno sempre e per sempre l’immagine della serenità e della disponibilità: d’altra parte, sebbene negli scorsi anni si siano dimostrati eroi ed eroine - e per certi versi lo siano davvero - sono uomini e donne come altri, ma che per alcuni di quegli “altri” sono essenziali. A proposito di eroine, una curiosità: “Infermiera di notte” (“Night Nurse”) è il nome di quattro personaggi dei fumetti pubblicati dalla Marvel Comics.
Forse, in fin dei conti, si dovrebbe parlare di supereroi?
Dalila Lattanzi
Freelance
Content Editor